Legge sulle apparecchiature elettriche ed elettroniche (ElektroG)
Da circa 15 anni, la cosiddetta Legge sulle apparecchiature elettriche ed elettroniche (titolo ufficiale: “Legge sull’immissione sul mercato, il ritiro e lo smaltimento ecologico delle apparecchiature elettriche ed elettroniche”) ha stabilito che i produttori di prodotti elettrici devono considerare lo smaltimento alla fine della vita del prodotto già durante la produzione e la distribuzione.
Secondo la definizione del legislatore, lo scopo della Legge sulle apparecchiature elettriche ed elettroniche è “evitare i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche e, inoltre, preparare al riutilizzo, al riciclaggio e ad altre forme di recupero di tali rifiuti per ridurre la quantità di rifiuti da smaltire e quindi migliorare l’efficienza dell’uso delle risorse.”
Tutti i produttori o importatori di prodotti elettrici sono obbligati a registrarsi presso la Fondazione EAR di Norimberga

(§ 6 ElektroG). Il prerequisito per l’obbligo di registrazione è che un produttore o importatore immetta sul mercato tedesco per la prima volta prodotti elettrici, che sono dispositivi elettrici o elettronici definiti più precisamente. Se l’obbligo di registrazione viene violato, c’è un divieto di vendita (§ 6 comma 2 ElektroG). I produttori dall’estero che non hanno una sede registrata in Germania devono nominare un rappresentante autorizzato. Questo è poi regolarmente, ma non necessariamente, l’importatore. Nel complesso, la definizione di produttore è formulata in modo molto ampio, quindi, ad esempio, anche i commercianti che distribuiscono prodotti in Germania tramite vendita a distanza rientrano nell’ElektroG.
Per garantire che il produttore/importatore o il rappresentante autorizzato adempia ai propri obblighi, l’ElektroG obbliga tutti i rivenditori ad assicurarsi che il produttore o l’importatore abbia adempiuto ai propri obblighi; in caso contrario, anche loro rischiano un divieto di vendita (§ 6 comma 3 ElektroG). Ora anche i rivenditori sono stati obbligati a registrarsi in determinate circostanze.
Chi non rispetta gli obblighi di registrazione e segnalazione deve aspettarsi multe sostanziali. Inoltre, i concorrenti o alcune associazioni possono emettere avvertimenti.
Pertanto, ai rivenditori, produttori e cosiddetti rappresentanti autorizzati si consiglia vivamente di effettuare la registrazione – e non solo in Germania o in un paese dell’UE, ma secondo i requisiti legali del rispettivo paese di consegna in ogni singolo paese di distribuzione separatamente!
La domanda decisiva è quindi se esiste un obbligo di registrazione. È quindi sempre necessario chiarire se viene immesso sul mercato o distribuito un dispositivo elettrico o elettronico soggetto a registrazione.
L’elenco dei prodotti soggetti a registrazione è stato ripetutamente ampliato. Ad esempio, il 15 agosto 2018 è entrata in vigore un’estensione dei prodotti per i quali i produttori e i distributori sono tenuti a registrarsi. Secondo la definizione del § 2 comma 1 ElektroG, ora devono essere osservate le seguenti categorie di prodotti:
1. Apparecchiature per lo scambio di temperatura,
2. Schermi, monitor e apparecchiature dotate di schermi di superficie superiore a 100 centimetri quadrati,
3. Lampade,
4. Apparecchiature di cui almeno una delle dimensioni esterne supera i 50 centimetri (grandi apparecchiature),
5. Apparecchiature di cui nessuna delle dimensioni esterne supera i 50 centimetri (piccole apparecchiature), e
6. Piccole apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni, di cui nessuna delle dimensioni esterne supera i 50 centimetri.
Ci sono eccezioni a questo, come certe “lampadine a incandescenza” o dispositivi medici. Pertanto, prima della registrazione, deve sempre essere verificato se esistono obblighi di registrazione – e in quale categoria. Perché i costi che sorgono dopo la registrazione spesso dipendono direttamente da questo. Questa domanda non è sempre facile da rispondere: ad esempio, la questione se le sale conferenze mobili che hanno componenti elettronici siano soggette a un obbligo di segnalazione, ad esempio come grandi apparecchiature elettriche, o se si applica l’eccezione per “grandi installazioni fisse”. Si potrebbero elencare molti altri esempi.
Dal 1° maggio 2019, anche i cosiddetti dispositivi passivi sono soggetti all’obbligo di registrazione. Ciò significa che ora anche le prese di corrente, i cavi preassemblati o le antenne devono essere registrati.
Spesso è necessaria una consulenza legale esperta – sia per la questione se la registrazione è richiesta in linea di principio, sia specificamente quale categoria si applica a quali prodotti.
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